Nel quindicesimo giorno dell’ottavo mese lunare, in Cina e in molti Paesi dell’Asia Orientale, si celebra la Festa di metà autunno, in cinese zhōngqiūjié 中秋节. Quest’anno cade il 1° ottobre. È considerato un momento per riunirsi con la famiglia e un’occasione per onorare la Luna. L’origine di questa festa viene fatta risalire alla dinastia Shang (1600 – 1100 a.C.) e ha, dunque, più di tremila anni di storia. Si dice che a quei tempi gli imperatori e la popolazione venerassero la Luna piena d’autunno, ringraziando per i buoni raccolti e pregando per quelli futuri.
Ci sono diverse leggende legate alla sua origine; la più diffusa riguarda la commemorazione della figura di Chang’e, una donna che per proteggere il caro marito assunse un elisir che la fece diventare Luna. La leggenda racconta di dieci Soli che, in un passato molto lontano, salirono in cielo, rendendo la Terra troppo calda e la vita difficile.
Un giorno, l’arciere Hou Yi con il suo arco abbatté nove Soli, lasciandone in cielo soltanto uno e salvando la Terra. Per ricompensarlo, la Regina Madre d’Occidente gli donò una bottiglia di elisir dell’immortalità. Hou yi desiderava diventare immortale, ma voleva anche restare con sua moglie Chang’e e non lo bevve subito. Un giorno, un suo apprendista di nome Feng Meng irruppe nella sua casa e cercò di costringere Chang’e a dargli l’elisir.
Per impedirgli di prenderlo, Chang’e lo bevve e volò in alto verso il cielo, sulla Luna, dove rimase per sempre. Hou Yi, disperato per la mancanza della moglie, fece in suo ricordo offerte alla Luna, mettendo su un altare il cibo e la frutta che Chang’e aveva amato di più. Da allora, nella notte della festa, quando la Luna è luminosa e piena in cielo, si può provare a cercare su di essa la figura di Chang’e.
La tradizione vuole che, durante questa ricorrenza, si consumino le yuèbǐng 月饼, torta della Luna. Si tratta di un dolce di forma rotonda, che si dice porti fortuna. È il simbolo per eccellenza della festa, per la tipica sagoma che ricorda l’immagine della Luna piena e l’unione della famiglia. Un tempo, queste tortine venivano preparate in casa e personalizzate con caratteri ben augurali, ma oggi questa tradizione sta pian piano scomparendo, lasciando spazio alle versioni rivisitate che si comprano per strada o nelle bakery. I ripieni tradizionali restano quelli ai fagioli rossi, ai semi di loto e alla frutta secca.
Valentina Talia
Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano