CIOCCOLATO E BRUFOLI

cioccolato e brufoli

Tante calorie e molti grassi… Se ci limitassimo a leggere l’etichetta nutrizionale, il cioccolato rischierebbe di vedersi appioppare l’etichetta di “junk food”. Ma non è proprio così…

Che il cioccolato non nuoccia soltanto alla linea ma renda evidente a tutti la nostra golosità, riempiendoci la faccia di acne e brufoli, è una convinzione tanto diffusa quanto ingiustificata. I dermatologi concordano nel supporre che esista un qualche fattore ormonale alla base della comparsa dei foruncoli, che non a caso corrisponde spesso con l’inizio della pubertà.

 

 

Probabilmente, soprattutto quando appare nell’età adulta, l’acne può essere la spia di disturbi organici a carico dell’intestino (generalmente se si soffre di stitichezza) o del fegato (intossicazioni alimentari, sovraccarico del lavoro epatico); ma il cioccolato in tutto questo non c’entra nulla e non ci sono studi che in qualche modo l’abbiano messo in relazione con la comparsa degli odiati brufoli. Anzi, è questa l’occasione per riabilitare il cioccolato anche sul piano nutrizionale. Le sue, infatti, non sono certo calorie “vuote”: ricco di potassio, contiene anche parecchio ferro e quantità significative di magnesio. Non mancano poi le proteine, e nemmeno la fibra, utile per frenare l’assorbimento di grassi e colesterolo. Molte delle ricerche recenti hanno anche evidenziato l’importanza dei componenti antiossidanti: il cioccolato contiene molti polifenoli, nemici implacabili dei radicali liberi, tra i primi responsabili dell’invecchiamento dei tessuti. Infine, grazie alla presenza di una piccola quantità di caffeina e di teobromina, il cioccolato stimola la funzionalità cardiaca, sulla quale non pesa negativamente nemmeno la presenza consistente di grassi. In quelli del cioccolato, infatti, si trova una grande quantità di acido stearico, un particolare acido grasso che, pur essendo saturo, ha proprietà simili a quelle degli acidi grassi “buoni” di tipo insaturo, e sembra addirittura in grado di svolgere un ruolo protettivo sulla salute delle arterie. E poi, diciamolo: un pezzetto di cioccolato in certi momenti è un toccasana contro il malumore. È un aiuto al benessere, e non solo perché il cioccolato è buono: gli zuccheri che contiene stimolano infatti la produzione di serotonina, il neurotrasmettitore che ci aiuta a pensare positivo. Per concludere: mai come per il cioccolato vale la massima che è la dose a tracciare il confine tra veleno e medicina. 30 g al giorno ci permettono di sfruttare i pregi e gustare tutta la bontà del cioccolato, senza alcun senso di colpa.

Giorgio Donegani

www.giorgiodonegani.it

 

 

 

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