Se un ingegnere nasce a Bra, è possibile che il cibo di qualità faccia parte del suo DNA e gli venga voglia, dopo poco che si è affacciato sul mondo del lavoro, di dare vita a una start-up che proprio di agroalimentare si occupi. L’idea di Ivan Aimo, oggi trentaduenne, è di creare un luogo virtuale di incontro – una piattaforma web – tra piccoli e medi produttori e operatori del settore Ho.re.ca. (Hotellerie-Restaurant-Café).
Deliveristo, così si chiama la start-up, consente al mondo dell’ospitalità di scegliere online prodotti e produttori, selezionati per qualità e sostenibilità. Non solo. Digitalizza e semplifica tutto il processo di acquisto, permettendo ai coltivatori e agli allevatori di dimenticarsi della parte amministrativa: l’interlocutore e la fatturazione diventano unici.
Deliveristo si occupa di tutto, chiedendo una piccola quota ai produttori e mettendo a disposizione dei ristoratori anche un consulente gratuito, capace di suggerire prodotti nuovi da inserire negli ordini.
I produttori iscritti alla piattaforma oggi sono più di 200 e 5.000 i prodotti a catalogo; i ristoratori hanno superato i 200, e ogni mese se ne aggiungono circa 20, così come di produttori. Insomma, un B2B (Business to business, ndr) il cui claim è: dalle mani del produttore alle mani del ristoratore.
Ma il desiderio ambizioso, che ha già mosso i primi passi, è quello di fare rete con le altre start-up attive nel settore e complementari per servizi offerti. Il progetto si chiama “Il Ristorante del Futuro” e a oggi è in sostanza un momento di incontro tra esercenti e innovazione. Un evento che ha l’obiettivo di ritrovarsi con continuità nel tempo, promosso da Confcommercio e Fipe che hanno accolto l’iniziativa a braccia aperte.
Le quattro realtà che a oggi fanno parte del Ristorante del Futuro insieme a Deliveristo sono: Hotbox, realtà che ha studiato e brevettato una tecnologia che permette di mantenere caldo e senza umidità per almeno 40 minuti l’interno dei box destinati al trasporto dei cibi; Soul-K, start-up che consegna prodotti lavorati e semilavorati ai ristoranti; Scloby, un software gestionale che dà agli esercenti la possibilità di un punto cassa incloud, e EatsReady, che attraverso un’app permette di pre-ordinare e pagare online i pranzi in oltre 400 ristoranti convenzionati.
Il futuro è oggi.
Marta Pietroboni