IL PROGETTO IPERDURUM

In Puglia si lavora all’identificazione di “super-grani” più resistenti e maggiormente ricchi di proteine rispetto al classico grano duro.

Innovazione, rilancio e valorizzazione sono le parole chiave del progetto che è stato presentato (nel corso della terza edizione della Fiera dell’Agricoltura e durante il World Bread Day dello scorso ottobre ad Altamura). I finanziamenti arrivano dai fondi Psr (Programma di Sviluppo Rurale) della Puglia, e il referente scientifico è la professoressa Agata Gadaleta, docente di genetica vegetale del Dipartimento di scienze agro-ambientali dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

 

 

Alcune aziende agricole delle province di Bari e di Foggia hanno messo a disposizione i campi per la coltivazione in via sperimentale delle varietà di grano duro in esame, seguendo un protocollo condiviso.

L’iniziativa prende nome dal suo obiettivo, progetto Iperdurum, ossia il miglioramento di 4 tipologie di frumenti del territorio potenziandone le qualità. In questo modo, si incrementa la redditività e la competitività delle aziende agricole locali. Ed è proprio partendo dalle loro esigenze, indagate grazie alla realizzazione di workshop tematici su tutto il territorio pugliese, che ha avuto origine questo progetto.

L’Italia è il Paese europeo con maggior coltivazione di grano duro, impiegato – tra l’altro – per la produzione della pasta, alimento che ci rappresenta nel mondo.

Le innovazioni sviluppate porteranno a un miglioramento di tutte le fasi della filiera, con effetti positivi sulla produzione e, quindi, sull’economia locale. Sono previsti benefici anche per la sostenibilità ambientale con l’ottimizzazione d’uso dei fertilizzanti azotati.

Oltre a quello di paste di alta qualità, si punta allo sviluppo di grani duri biologici e di varietà idonee per l’inserimento nel disciplinare di produzione del Pane di Altamura, fiore all’occhiello della tradizione gastronomica della zona. Per di più si sta studiando la tipologia di grano duro adatta per realizzare paste dietetiche iperproteiche, con il brevetto Dietglut®.

Molto interessante è anche la messa a punto di un sistema di tracciabilità delle produzioni con metodologie innovative basate sul DNA e su metodologie chimiche brevettate.

Il presidente della sezione pugliese della Confederazione Italiana Agricoltori si è mostrato entusiasta del progetto, dichiarando di credere fortemente nel rilancio della filiera del grano duro, segmento produttivo in cui la regione è una delle migliori al mondo.

Caterina Marcucci

cat.marcucci@hotmail.it

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *