I SAPORI TROPICALI CONQUISTANO IL MEDITERRANEO

Sempre più curiosi ed esigenti, gli Italiani hanno voglia di novità e di evasione, anche a tavola.

Affascinata dai profumi avvolgenti e dai gusti intensi del mango, dell’avocado, del maracujà, del lime e dell’annona, l’Italia si lascia progressivamente conquistare dai gusti esotici, come mostra un’indagine di Coldiretti, secondo cui il consumo totale di frutta tropicale nazionale supera le 900.000 tonnellate.

Protagoniste di un lungo viaggio che dai Paesi d’origine giunge nella nostra bella Italia, e più nello specifico nel bacino del Mediterraneo, due aziende raccontano gli aspetti della produzione “Made in Italy”: ILSA e Anoneto Bilardi.

 

 

 

 

Un segreto per coltivare i frutti tropicali in Italia? Ce lo svela Ilsa

L’azienda ha una lunga storia di successi, costruita su eccellenti intuizioni. Tutto ha inizio nel 1956 dall’idea di un giovane chimico che decide di creare un concime naturale altamente efficiente e riesce nel suo intento.

Raggiunge l’obiettivo e fonda ILSA, i cui valori sono professionalità, ricerca e innovazione, senza mai perdere di vista la sperimentazione sul campo, favorita dalla localizzazione di una sede aziendale nel sud del Brasile, cuore di uno dei colossi agricoli del pianeta. In 20 anni di storia, i prodotti, tutti di origine naturale, sono stati applicati alle coltivazioni di migliaia di ettari di frutti tropicali in moltissime aree del Centro-Sud America.

Risultando altamente efficaci sia dal punto di vista nutrizionale e biostimolante/anti-stress, come testimoniato da numerose certificazioni internazionali per l’agricoltura “organica”, questi prodotti sono stati esportati garantendo i medesimi standard produttivi e qualitativi in Italia, specie nel Centro-Sud, per migliorare i raccolti, soprattutto quelli di frutta esotica.

 

Frutti tropicali a km 0? Sembra un sogno

Ma, grazie ad Anoneto Bilardi, è realtà. Il genio si vede nell’individuare soluzioni dove molti riconoscono solo difficoltà.

Quando l’estate nel Sud del Bel Paese non dura più 3 mesi, ma 5, e si assiste a una vera e propria tropicalizzazione climatica, solo una visione nuova può trasformare i punti di debolezza in opportunità.

Questa convinzione ha mosso tre fratelli, ma soprattutto tre giovani imprenditori, Paolo, Francesco e Fabrizio, che, a capo dell’Azienda Agricola Anoneto Bilardi di Reggio Calabria, hanno mostrato resilienza ai cambiamenti climatici, volgendoli a loro vantaggio.

Hanno infatti deciso di puntare sulle colture tropicali, tramite il recupero di terreni precedentemente destinati alla produzione di arance e limoni e poi abbandonati a causa della progressiva desertificazione.

Parte così una scommessa sulla produzione a km 0 di frutta esotica, nel pieno rispetto del farm to fork (dal campo alla tavola, ndr), che si conferma vincente e li premia con l’Oscar Green 2022 di Coldiretti per la trasformazione diretta di questi frutti in confetture e composte, settore in cui l’Azienda si è specializzata.

Il successo, ormai inarrestabile, unisce la valorizzazione dei prodotti tipici del territorio, arance e bergamotto, alla coltivazione e trasformazione di mango, passion fruit e avocado, ma non solo.

«Stiamo puntando molto sull’annona» –, dicono i fratelli Bilardi –, «frutto esotico diffuso prevalentemente in Perù, Ecuador, Bolivia e Colombia, unico nel sapore, che nel 1797 arrivò in Calabria trovando il suo microclima ideale. Il nostro obiettivo è farlo conoscere in tutta Italia. Abbiamo piante di annona di oltre 40 anni, frutto dei primi esperimenti in questo settore di cui siamo stati pionieri».

L’annona cherimola, il cui albero può raggiungere un’altezza di 3-4 metri, è un frutto dal sapore zuccheroso a seconda del grado di maturazione, ideale nella preparazione di dessert e confetture, e valido alleato per la salute, in quanto ricca di antiossidanti, vitamine B e C, potassio e calcio.

 

Il buono che sa di buono

Innovazione e resilienza si mostrano non solo nell’individuazione di un business profittevole, ma nel fare scelte che puntano alla sostenibilità e reimmettono valore anche nel territorio.

«Vogliamo incrementare la sostenibilità» –, spiega Francesco Bilardi –, «e miriamo a costruire e avviare progetti di cooperazione e di filiera recuperando i terreni abbandonati. Il nostro intento è rivalorizzare il territorio, la natura e la produzione agricola. Aggregarsi permette inoltre di aumentare la produzione. Abbiamo realizzato anche percorsi di degustazione dell’annona che i bambini non conoscono, cercando di insegnare loro, giocando, l’importanza di consumare frutta e di salvaguardare le produzioni tipiche del nostro territorio».

E la sfida che la Anoneto Bilardi coglie è «che il consumatore conosca le stagionalità della frutta e comprenda il valore che ha il prodotto italiano, raccolto al giusto grado di maturazione, più salutare e gustoso», così da incentivare l’acquisto di frutti tropicali Made in Italy.

Tiziana Mazzitelli

tiziana.mazzitelli@cibiexpo.it

 

 

 

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