Tempo di carciofi. Ma che cosa sono? Il carciofo non è altro che il bocciolo dell’infiorescenza che si raccoglie immaturo, cioè prima che sbocci. Tra fine aprile e l’inizio di maggio viene raccolto il piccolo Carciofo Moretto. Questo carciofo merita una menzione speciale e se non lo conoscete vi consigliamo di assaggiarlo (Una buona occasione potrebbe essere la “Sagra del Carciofo Moretto”, che prenderà vita le prime due domeniche del mese di maggio al Parco Ugonia). Il Moretto è una varietà rustica, sulla quale non sono stati fatti interventi genetici e che ha mantenuto inalterate nel tempo le caratteristiche e gli aromi originari, da differenza di altre varietà mediterranee.
La pianta del Moretto è un cespuglio alto al massimo150 centimetri, le foglie sono verdi-grigiastre, grandi e spinose, pendenti all’infuori. Il carciofo violaceo con riflessi dorati, spine giallo nere ben formate e rigide, con un sapore leggermente amaro, fresco, appetitoso.
Dal punto di vista agronomico predilige terreni ben esposti al sole, siliceo-argillosi. Per questo, si trova solamente nel comune di Brisighella, cittadina che sorge al centro del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola www.parcovenadelgesso.it ed è caratterizzata da una zona di calanchi gessosi.
Il Moretto si mangia crudo o leggermente lessato, condito con sale e olio (il “Brisighello” è perfetto, in quanto i due prodotti hanno una base aromatica comune).
Ma non mancano ricette più elaborate da provare: potete abbinarlo crudo alle capesante arrostite e un goccio d’olio; farlo diventare un sugo per tagliolini insieme ai calamari; assaggiarlo insieme al formaggio di fossa, sperimentare delle crespelle ripiene di cuori di Moretto. Insomma, una volta trovato, siete liberi di dare sfogo alla fantasia.