Attraverso le rappresentazioni artistiche possiamo ricostruire abitudini alimentari e simbologie legate al cibo nelle diverse epoche storiche. Il lavoro di Leonardo da Vinci al famoso affresco de l’Ultima Cena durò due anni e nove mesi con centinaia di schizzi preparatori, dedicati non ai commensali, ma alle vivande che dovevano comparire sulla lunga tavola.
Ogni giorno Leonardo si faceva preparare dai monaci di Santa Maria delle Grazie diverse pietanze, e si faceva mescere altrettanti vini, che poi disegnava, e che al termine ordinava ai suoi aiutanti e allievi di consumare. Alla fine, dopo innumerevoli prove, ma soprattutto dopo vari reclami del priore, Leonardo, messo alle strette, si risolse a dipingere unicamente pagnotte, purè di rape (le patate non erano ancora diffuse in Italia) e anguilla a fettine: e fu proprio la semplicità e la frugalità di queste vivande uno dei segreti della bellezza e della grandiosità de l’Ultima Cena.