Le origini risalgono all’epoca dei Maya e degli Aztechi, che per primi coltivarono il cacao. In Europa, venne conosciuto a partire dal 1500 e impiegato inizialmente come medicamento.
Solo in seguito diventò un alimento, dapprima riservato alle classi più ricche, poi accessibile a tutti i ceti sociali dopo la rivoluzione industriale.
Fin dal suo arrivo in Europa, il cioccolato ha sempre avuto uno stretto legame con l’Italia, dove la lavorazione si era diffusa rapidamente e dove, dopo la metà dell’Ottocento, erano nate le prime fabbriche ancora oggi famose in tutto il mondo.
La produzione di cioccolato di alta qualità è variegata. Si pensi ai grandi marchi storici come Perugina, Ferrero, Caffarel, Majani, Pernigotti, Venchi e molti altri, i cui prodotti hanno conquistato i consumatori a livello globale.
Anche per questo settore non mancano però i problemi legati alla contraffazione e alla concorrenza sleale: ricorderete la questione relativa ai famosi cioccolatini Ferrero Rocher presi di mira da un’azienda cinese che ne produceva con incarti simili. Immediata la reazione della Ferrero, che ha ottenuto in Cina la condanna della società, alla quale è stato imposto di cambiare la confezione.
Anche i famosi Baci Perugina, che quest’anno compiono i loro primi 100 anni di vita, sono stati oggetto di concorrenza sleale. Persino i teneri messaggi in essi contenuti sono stati oggetto di attenzione di abilissimi hacker che, violando il sistema informatico della tipografia incaricata di stampare i cartigli, hanno modificato le frasi contenute nei file con altre dal tenore molto lontano da quello dei messaggi originali.
In Sicilia, alcuni mesi fa, la Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 20.000 tavolette riportanti la falsa denominazione “Cioccolato di Modica”, di cui circa 6.000 recanti illecitamente l’Indicazione Geografica Protetta, denominazione conferita nel 2018.
Un altro caso di violazione di prodotti Made in Italy si è verificato in Belgio, dove è stata venduta finta Nutella, ovvero uno spalmabile, chiamato Choco, a base di nocciole ma del tutto privo di cioccolato, la cui confezione evocava, nemmeno a dirlo, la nostra amatissima e italianissima crema. Per fortuna, i giudici belgi, a seguito dell’azione intrapresa dalla Ferrero, hanno interrotto l’illecito.
In conclusione: mangiare cioccolato di qualità mette di buon umore, è possibile acquistarlo a prezzi accessibili e, in modica quantità, è permesso anche a chi è a dieta… Insomma, un’occasione da non perdere purché i prodotti siano originali.
Daniela Mainini
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