IL MUSEO DEL SALAME FELINO

Una meta imperdibile per gli appassionati di uno dei prodotti tipici della tradizione parmigiana. Situato nelle cantine del castello di Felino, risalente all’anno 890, nella provincia di Parma,  di recente  si è trasferito e rinnovato grazie al supporto del Consorzio del Salame Felino IGP (Indicazione Geografica Protetta); fa parte del circuito dei Musei del Cibo, un progetto che valorizza le eccellenze gastronomiche del territorio.

 

 

Un vero e proprio tesoro che, tra cultura e sapori, offre un’esperienza coinvolgente, non solo dal punto di vista gastronomico, ma anche storico, antropologico e sociale.

Allestito negli affascinanti spazi restaurati di un’antica corte rustica del XIV secolo, il museo è stato progettato per essere accessibile a tutti, privo di barriere architettoniche; dispone inoltre di un percorso LIS (Lingua Italiana dei Segni) per i visitatori sordi.

Il percorso espositivo accompagna i visitatori a ripercorrere la storia e la produzione, dalle origini ai giorni nostri, attraverso un’ampia raccolta di oggetti, documenti, installazioni multimediali, laboratori didattici, attività interattive, visite guidate e degustazioni.

Molto più di un semplice museo, è un viaggio immersivo nel cuore della tradizione parmigiana, un’occasione per apprezzarne la ricchezza, scoprirne i segreti, le antiche tecniche artigianali di lavorazione, gli strumenti e i macchinari impiegati nel corso del tempo. Oltre al processo produttivo, viene raccontato anche il legame indissolubile tra il salame Felino e il territorio d’origine, da sempre votato all’allevamento suino.

Il percorso museale è organizzato in diverse sezioni. Si inizia con un approfondimento storico sul rapporto tra Felino e il suo prodotto simbolo e con una presentazione del Consorzio di tutela. La seconda sala, allestita negli ambienti delle antiche cucine, è dedicata alla gastronomia, all’evoluzione delle modalità di consumo del salame e include anche uno spazio per raccontare il commercio e la comunicazione del prodotto nel tempo.

Si prosegue con la norcineria, cioè un locale destinato esclusivamente alla lavorazione e alla vendita di carne suina, e con un’ampia rassegna di oggetti.

Successivamente, nella sala delle tecnologie di produzione, si può ammirare una macchina tritacarne, interessante testimone dell’evoluzione del settore.

L’ultima parte ospita proiezioni video a tema, oltre a una raccolta di curiosità storiche, tra cui l’origine dell’iconografia di Sant’Antonio Abate – patrono degli allevatori e dei macellai e protettore degli animali domestici.

 

Alessandra Meda

alessandra.meda@cibiexpo.it

 

 

 

Per gli amanti della storia

Le radici del Salame di Felino risalgono a tempi antichissimi. Se ne attesta la produzione già in epoca romana, ma è nel Medioevo che il salume acquista rilevanza nella gastronomia locale. Il primo documento che menziona il salume, rintracciato a Parma, risale al 1436, quando Niccolò Piccinino, al servizio del duca di Milano, ordinò la fornitura di venti maiali destinati alla produzione di salami.