A Trevi è possibile trovare un ortaggio che è un vero scrigno di storia e sapore, un perfetto mix di tradizioni agricole e leggenda.
Dalla dedizione di un piccolo numero di coltivatori che ne tramandano le antiche tecniche di coltivazione nasce il sedano nero di Trevi tra le terre fertili nel cuore dell’Umbria. Sempre più raro, e quindi ancora più prezioso, dal 2008 entra a pieno titolo nei presidi Slow Food, per tutelarne qualità e autenticità, protetto e celebrato tra le eccellenze nazionali.
Alla scoperta della tradizione, dall’Umbria alle Americhe
Le coltivazioni del sedano nero risalgono al XVII secolo e si estendono sui terreni argillosi del fiume Clitunno, chiamati canapine. Poeti come Byron e Goethe hanno celebrato la bellezza di queste terre come tappe irrinunciabili del Grand Tour, il viaggio degli aristocratici dell’epoca alla scoperta della cultura e dei sapori europei. Ma il sedano nero era noto anche nelle traversate atlantiche, grazie alla sua capacità di conservazione e alla versatilità in cucina, imbarcato sulle navi che facevano rotta verso le Americhe. Scalzato proprio dal sedano americano dopo la Seconda Guerra Mondiale, anche se raro, resta un vero gigante dell’orto. A metà fra tradizione e leggenda, la semina avviene il Venerdì Santo, o nei giorni di luna calante, a garanzia di una crescita più rapida, mentre la raccolta si effettua ad ottobre. Gelosi dei minuscoli semi che daranno vita ai nuovi raccolti, i coltivatori li tramandano di generazione in generazione, curandone a mano ogni fase del processo di crescita, dal rincalzo, necessario a ottenere coste larghe e croccanti, alla fasciatura, per lo sbiancamento delle coste e per ottenere un sapore più dolce.
Eccellente, anche in cucina
Poco conosciuto, ma unico nel gusto, il sedano nero di Trevi è un vero gioiello nella tradizione culinaria umbra. Inconfondibile per la forma sinuosa, che può arrivare fino a 1 metro di lunghezza, e privo di filamenti, presenta un verde intensissimo tendente al nero e ha un gusto intrigante. Per celebrarne tradizione e sapori, ogni anno a Trevi si organizza una sagra con una ricca proposta di piatti tipici. Tra le ricette più amate: i sedani ripieni di salsiccia, la parmigiana di sedano nero o il più classico pinzimonio. E per difenderne l’unicità, il Comune ha avviato un programma di tracciabilità: il monitoraggio di ogni pianta garantisce l’autenticità di un prodotto agricolo che è ormai un vero e proprio simbolo di una comunità che intende mantenere vive le sue tradizioni.
Tiziana Mazzitellli
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