OLIVA LAVAGNINA

È la cultivar olivicola della Riviera di Levante, così come la Taggiasca, da Taggia, lo è di quella di Ponente; due declinazioni e un minimo comune denominatore: la Liguria. Con grande impegno è coltivata, fin dal secolo XI, in territori collinari, talvolta montani, pendii scoscesi e grandi terrazzamenti, tutti terreni in cui la presenza degli oliveti è fondamentale perché permette la tenuta del suolo ed evita pericolosi franamenti. Salvaguardia del territorio che oggi è alla portata di molti grazie a iniziative come quella della Cooperativa Agricola Rurale Isola di Borgonovo “adotta un ulivo”.

 

 

 

 

Non è un caso che la Liguria sia stata la prima regione italiana ad aver ottenuto il riconoscimento europeo di Denominazione di Origine Protetta per la sua produzione di olio. È conosciuta come denominazione Riviera Ligure accompagnata da una delle menzioni geografiche aggiuntive: “Riviera dei Fiori”, “Riviera del Ponente Savonese”, “Riviera di Levante”. Quest’ultima è quella di nostro interesse, perché riservata all’olio extravergine di oliva ottenuto dalle varietà Lavagnina, Razzola o Pignola, per almeno il 65%.

 

La zona di elezione della Lavagnina va da Sori fino a Sestri Levante, passando per Portofino, Santa Margherita Ligure, Rapallo, Zoagli, Chiavari e Lavagna sulla costa e in Val Trebbia, Val d’Aveto e Val di Vara nell’entroterra. A seconda del posto è conosciuta con nomi differenti, come: Giuggiolina nel Genovesato, olio di Lavagna o Taggiasca piccola a Lavagna e Rapuina nel Chiavarese.

 

L’olivo di Lavagnina è molto grande, arrivando fino a circa quindici metri di altezza; le foglie hanno forma allungata e sono di colore verde scuro; l’oliva è di forma cilindrica, anch’essa allungata e leggermente più grossa in punta. Quando è matura, è di colore nero-violaceo.

 

Dal punto di vista organolettico, l’olio extravergine di oliva a Denominazione di Origine Protetta Riviera Ligure accompagnata dalla menzione geografica “Riviera di Levante” si presenta di colore da giallo a verde-giallo, è dolce e piacevolmente fruttato con sentori prevalenti di carciofo, di mandorla e, lievissimo, di pinolo.

 

Si presta ad accompagnare piatti leggeri come quelli a base di carni bianche e, soprattutto, di pesce; in generale è adatto a tutte quelle ricette dai sapori delicati, come spesso accade in Liguria, che necessitano di un olio altrettanto delicato che possa accompagnarle e amalgamarsi, senza prevaricare.

 

Elisa Alciati

elisa.alciati@libero.it

 

 

 

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