RIZZO COME A CASA

rizzo come a casa

Questa è la storia di Domenico Rizzo, origini calabresi, dedizione assoluta al lavoro e grande capacità imprenditoriale.

 

 

Il suo locale è nella periferia milanese, in via Varesina, sede di grandi aziende e multinazionali. Fai il ponte e sei a Quarto Oggiaro, luogo un tempo di pessima reputazione e oggi quartiere in veloce trasformazione. Il giornalista Andrea Galli, che era appunto a Quarto Oggiaro per seguire un caso di cronaca nera, dopo qualche prima colazione da Rizzo pensò che meritasse un’intervista sul Corriere della Sera: fatta e pubblicata il 15 dicembre 2013.

Il caffè & bistrot Rizzo Come a Casa è molto accogliente, sia dal punto di vista architettonico sia da quello umano: l’ospitalità è calorosa, il servizio veloce, le proposte gastronomiche invitanti. 22 dipendenti e conduzione familiare: lui e le sue sorelle, una in particolare con il ruolo di factotum e padrona di casa. Anche la madre sarà presto arruolata in virtù della sua speciale abilità di sfoglina, visto che, a fianco di Rizzo Come a Casa, il 26 ottobre aprirà un ristorante con menù a base di carne e pasta fresca, che completerà la già ricca offerta del bistrot di Domenico, dalla prima colazione alla cena.

 

Come è andata con il Covid?

Ce la siamo cavata: abbiamo mantenuto il posto di lavoro a tutti quanti, utilizzando delivery e take away. Produciamo lievitati, panettoni e colombe, e li abbiamo venduti bene: 2mila panettoni a Natale e mille colombe a Pasqua.

 

Lavori tanto?

Inizio alle 4 del mattino e finisco a mezzanotte. Prendo 10 caffè al giorno.

Mi occupo in prima persona dei lievitati: brioche, panettoni e colombe. C’è tanto da fare. Potrebbe essere anche di più, perché qui ci sono le multinazionali; ma, in questo periodo, solo il 20% dei dipendenti viene regolarmente in ufficio. La gente ci conosce, sa che siamo seri; produciamo tutto noi, e questo è il nostro valore aggiunto.

 

Nel bistrot cosa si prepara?

Veniamo da Tropea, e sul pesce siamo molto forti. Lavoriamo con un’azienda del Trentino-Alto Adige per i vini bianchi e con una toscana per i rossi. Le bottiglie si possono anche comprare. Poi, nel nuovo locale offriremo carne e pasta fresca. Ci sarà un bancone di macelleria dove si potrà scegliere la tipologia di carne; e, dietro, la griglia. Al piano rialzato due “sciure” faranno orecchiette e tagliatelle. Voglio preparare anche delle salsine, così la sera chi esce dagli uffici potrà portar via una schiscetta con pasta fresca e sughetto.

 

Una bella idea! Cibi lo inserisce senz’altro tra gli indirizzi da raccomandare.

Paola Chessa Pietroboni

direzione@cibiexpo.it

 

 

 

 

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