TONNO DI CONIGLIO

Ricetta di tradizione piemontese, raffinata e facile.

Il titolo è ingannevole, visto che di pesce non c’è traccia. Il nome deriva dal tipo di lavorazione e conservazione a cui viene sottoposta la carne. La consistenza finale ricorda molto il tonno sott’olio. Stiamo parlando di un’antica ricetta piemontese, tipica del Monferrato, territorio di natura collinare ricco di allevamenti di conigli.

 

 

 

Oggi si valorizza la qualità del prodotto cunicolo (relativo cioè all’allevamento dei conigli), cresciuto in modo responsabile. Ma un tempo il piatto citato era considerato solo portata di accompagnamento.

Si narra che ebbe origine in un monastero di Avigliana (TO), quando, per aggirare il divieto di consumare carne il venerdì, i monaci cominciarono a conservarla in vasetti con olio e aromi, dando così origine a quella cosiddetta di tonno.

La carne di coniglio ha un sapore particolare: tenera, gustosa e delicata, ha molte qualità dal punto di vista nutrizionale. È infatti facilmente digeribile, ha un elevato rapporto di proteine, pochi grassi (5% circa) e pochissimo colesterolo (60 mg/100 g). La preparazione più comune è in pezzi cucinati arrosto o alla cacciatora.

 

Ingredienti (per 4 persone)

– 1 kg di coniglio tagliato a pezzi

– 2 carote

– 2 coste di sedano

– 1 cipolla bianca

– 1 spicchio di aglio

– rosmarino

– timo

– prezzemolo

– alloro

– salvia

– olio extravergine di oliva

– pepe in grani

 

Preparazione

Cuocere in acqua salata la cipolla, le carote e le coste di sedano, tutto ridotto a pezzettini; aggiungere rosmarino, timo, prezzemolo e alloro. Unire nel brodo il coniglio tagliato a pezzi, abbassare la fiamma, coprire e lasciare cuocere per circa 2 ore. Una volta cotto, disossarlo, tagliare la polpa a tocchetti e mettere il tutto in una ciotola con uno spicchio di aglio sbucciato e tritato. Aggiungere qualche grano di pepe e di salvia. Regolare di sale. Unire le verdure cotte nel brodo e sminuzzate. Mescolare il tutto e sistemare la carne in vasetti di vetro. Coprire con olio evo, chiudere i contenitori e lasciare riposare in un luogo fresco per un paio di ore.

L’ideale è servire il tonno di coniglio come antipasto su crostini di pane tostato. Se si vuole conservare i vasetti fuori dal frigo, bisogna farne una corretta sterilizzazione. Il metodo casalingo consiste nel lavarli, asciugarli e farli bollire per 30 minuti in un pentolone di acqua.

Giovanni Romano e Matteo Scirpoli

fondatori di GeoFood

geofoodadvisor@gmail.com

 

 

 

 

 

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