PARLIAMO DI TRANSIZIONE ECOLOGICA

Il 2021 rappresenta per l’Italia una svolta nel cammino verso un’economia davvero sostenibile: un obiettivo ambizioso perseguito anche da Birra Peroni, grazie a progetti innovativi.

Nel febbraio di quest’anno è nato il Ministero della Transizione Ecologica, in sostituzione di quello dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare. Non si è trattato di un semplice cambio di nome o di accorpamento di competenze, ma di una vera e propria rivoluzione nella gestione delle politiche ambientali ed energetiche, che però è passata quasi inosservata presso l’opinione pubblica.

 

 

 

Una nuova prospettiva

Certo sono usciti comunicati stampa e ne hanno parlato i media, ma la maggior parte delle persone non ha avuto modo di comprendere fino in fondo la portata di tale cambiamento, che presuppone un mutamento di prospettiva. Perché la transizione ecologica va oltre il concetto di salvaguardia e tutela e significa, in sintesi, organizzare tutte le risorse necessarie per favorire il passaggio da un sistema basato sulle fonti energetiche inquinanti a un modello virtuoso incentrato sulle fonti verdi, in un’ottica di totale sostenibilità. Ovviamente il raggiungimento di un simile risultato richiede notevole impegno in termini sia di investimenti sia di attività di sviluppo, anche in ambiti che non rientrano nelle specifiche sfere di competenza del neonato Ministero: dall’economia all’industria, dalla pianificazione territoriale all’agricoltura. Perciò si rivela sempre più importante la cooperazione tra i diversi protagonisti di questo processo, siano essi istituzioni, organismi di ricerca o aziende private. Proprio tra queste ultime è significativo il caso di Birra Peroni che, nell’ambito delle iniziative del Campus Peroni (vedi box), sta da anni portando avanti programmi mirati a supportare l’evoluzione sostenibile della filiera agricola attraverso la tecnologia, come è emerso durante un convegno che si è svolto a Roma lo scorso luglio.

 

Lo sguardo al futuro

Organizzato da Birra Peroni per celebrare la conclusione della raccolta dell’orzo – uno degli appuntamenti più importanti dell’anno per il settore brassicolo – l’evento è stato moderato dalla giornalista Chiara Giallonardo (volto della trasmissione televisiva Linea Verde) e ha fornito l’occasione per riflettere sul tema della transizione ecologica e sul recupero di competitività da parte delle aziende del comparto dopo l’emergenza pandemica. In particolare, Federico Sannella, Direttore Relazioni Esterne e Affari Istituzionali della società, ha evidenziato le ragioni che hanno spinto a impegnarsi “sul campo”: «La transizione ecologica del settore agroalimentare va gestita in un’ottica di filiera. Come azienda di trasformazione, sappiamo di poter giocare un ruolo importante in questo percorso, ma è necessario che tutti gli attori siano coinvolti: le aziende agricole, il settore della distribuzione, il mondo della ricerca, le università e le start-up più innovative: tutti devono collaborare in una logica di open innovation che deve essere sostenuta da investimenti adeguati e progettualità concrete.»

 

Progetti innovativi

Per illustrare la visione di Birra Peroni, sono stati invitati a intervenire i rappresentanti delle tre start-up che stanno affiancando l’azienda in questo percorso:

– Pierluigi Meriggi, Presidente e socio fondatore di Hort@, spin off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza con cui Birra Peroni collabora da 5 anni all’impiego della piattaforma orzobirra.net, un Sistema di Supporto alle Decisioni (DSS) che contribuisce a migliorare le performance quanti-qualitative delle produzioni di orzo, ma anche a ridurre le emissioni di gas nocivi;

– Nicolò Barbano, Direttore marketing di xFarm, start-up innovativa con cui Birra Peroni sta sviluppando un progetto sperimentale che integra dati e immagini satellitari, sensoristica IoT (Internet of Things), e centraline meteo sul campo per favorire l’impiego dell’agricoltura di precisione e sensibilizzare gli agricoltori sull’impatto ambientale delle loro azioni;

– Virgilio Maretto, Ceo e cofondatore di pOsti, start-up con cui la Peroni ha testato la tracciabilità in blockchain del malto 100% italiano su tutte le proprie birre. Ora sta collaborando a un’evoluzione del progetto che consenta di misurare e certificare in blockchain la sostenibilità della filiera, comunicando questo valore in modo trasparente ai consumatori.

 

Il confronto con le istituzioni

La giornata di lavoro ha fornito anche l’opportunità di un dibattito aperto con interlocutori più istituzionali, come l’onorevole Vannia Gava, Sottosegretario di Stato al Ministero della Transizione Ecologica, che ha fatto grandi complimenti all’iniziativa: «Qui si respira agricoltura, digitalizzazione e, quindi, transizione ecologica. Abbiamo investito un terzo dei fondi che l’Europa ci ha destinato con il Recovery Fund proprio per questa missione. Il nostro ruolo di governo non è quello di tassare, ma di accompagnare le aziende lungo questo processo con poche regole ma chiare, che possano essere applicate e controllate.»

Anna Francioni

anna.francioni@cibiexpo.it

 

 

Campus Peroni

Nato nel 2018 dalla collaborazione tra Birra Peroni e il Crea – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – Campus Peroni è un centro di eccellenza che ha come obiettivo la promozione e la diffusione della cultura della qualità, innovazione e sostenibilità in agricoltura e, nello specifico, nel settore cerealicolo. Il centro svolge inoltre un’importante attività di formazione, sia in ambito universitario sia nei confronti degli imprenditori agricoli, nel campo della produzione di orzo distico da birra. Partner di Campus Peroni sono i Dipartimenti di Scienze Agrarie degli Atenei di Teramo, Perugia, Tuscia, Salerno, Firenze e Padova e l’Università Campus Bio-Medico di Roma.

 

 

 

 

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